CAZZOTTI AMERICANI #EP3 : l’arrivo dell’outsider

 

La piazzarono lì, in vetrina con le belle, all'inizio di un 1970 che tutto preannunciava tranne che una controbattuta da parte della Dodge.
Eh già perchè la casa americana aveva già fatto il suo debutto nella nuova generazione Muscle giusto qualche anno prima, con la Charger.

Una belva, un'americana per eccellenza, destinata però, soprattutto per le sue dimensioni, ad un mercato puramente Muscle, diverso, seppur simile, da quello delle pony a cui appartenevano Camaro e Mustang.
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(Sopra, la Dodge Charger R/T, divenuta poi famosa oltreoceano grazie al telefilm Hazzard dove veste i panni del Generale Lee)

In uno scenario in cui solo 3 anni prima, la Dodge, era impegnata nella progettazione di un bestione con tanto di Hemi 426, nessuno si sarebbe quindi immaginato che i tecnici dell'ariete avessero avuto tempo, mezzi e organizzazione per lanciare a così breve distanza anche un prodotto pony.
Proprio grazie a questo riescono a spiazzare tutti.

Arriva come un fulmine a ciel sereno, a inizio anno, quasi a sottolineare che da lì in poi le cose sarebbero cambiate, che il gioco ora, era a 3.
A gran poco serve la presentazione di fine '69 per far capire agli altri cosa stia succedendo, è più un preavviso, un proforma, nemmeno il tempo di digerire la notizia che la trovi già nei concessionari, e la vista da quelle vetrine è spettacolare.

E' bella, è potente, è una Dodge, è la Challenger.
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(La primissima edizione della Challenger)

Ma cerchiamo di capire cosa si nasconde dietro al fantastico outsider della nostra storia.
Il progetto è ben studiato, d'altronde in Dodge lo si è già capito, quello delle pony è un gioco difficile a cui partecipare, tuttavia i tempi ridotti per lo studio fanno si che anche lei, come le future rivali, sia un “mezzo Frankenstein” con parti prese da auto donatrici.

Il trapianto più importante riguarda il telaio che (con i dovuti riadattamenti per la carrozzeria), viene preso in prestito dalla Plymouth Barracuda, scelta per nulla casuale dato che per molti tuttora è lei, non la Mustang, la prima vera pony car.
Uscita nei concessionari giusto un paio di settimane prima della regina di casa Ford, la Barracuda presenta infatti tutte le caratteristiche tipiche del nostro copione : auto che mira ai giovani, dimensioni contenute, sportività e motori tutto muscoli, un interminabile lista di allestimenti, nonché la ripetitiva chicca dell'auto “Frankenstein”, in questo caso con l'utilizzo di una Dodge Dart.

Le premesse ci sono tutte ma, vuoi per il prezzo, vuoi per l'estetica, o semplicemente una strana ironia del destino, la nuova arrivata di casa Plymouth non decolla istantaneamente come la Mustang, ne raggiungerà mai il suo livello di popolarità.
E' il 1964 quando nascono quindi non una ma 2 pony car, la fama di una sarà quindi quella di progenitrice, mentre l'altra, immeritatamente, verrà considerata con gli anni come un'anticipazione di questo nuovo settore, in un limbo tra muscle e pony.

Detto questo si capisce quanto la scelta della Dodge sia azzeccata, inoltre ora siamo a conoscenza delle tre auto che, come tre mamme, hanno dato il “la” per la costruzione delle protagoniste del nostro racconto.
Ford Falcon, Pontiac Firebird e Plymouth Barracuda : le tre ombre dietro le tre stelle.
La Challenger strega inoltre il pubblico per la sua innata bellezza, frutto dell'addolcimento delle linee classiche Muscle, tanto care anche ai più datati.

E' un po' più grande delle concorrenti, mentre per quanto riguarda i propulsori si parte puntando in basso, sempre che di basso si possa parlare in questa storia.
La motorizzazione base è infatti un 3.7 litri per il 6 cilindri (la cosiddetta Challenger six) e un 5.2 per l'immancabile V8 a cui vengono accostati due carburatori a doppio corpo per arrivare fino a 230 cavalli.
Tuttavia da una parte c'è la BOSS e dall'altra la Z28, quindi la casa di Auburg non può certo essere da meno e dopo la versione T/A, che porta il V8 a 6.3 litri, trova il suo cavallo da battaglia in una sigla già cara alla Charger.

Si tratta del primo vero cazzotto firmato Dodge, un montante potentissimo che si fa chiamare R/T, una bestia dotata di un 7 litri da 400 cavalli e cambio manuale 3 rapporti.
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(Una Challenger in versione T/A e una R/T)

Il 1970 si apre quindi così, con l'uscita della Challenger a chiudere il cerchio dei partecipanti a questo leggendario incontro a più riprese che scriverà la storia.
Va detto, in questi primi cinque anni, e in quelli a venire, di pony car ne nascono molte, vedi la Barracuda, ma anche la Firebird o la Javelin.
Nessuna di loro però riuscirà ad avere un successo tale da riuscire a rubare il palcoscenico alle altre per più di qualche giorno, da influenzare gli andamenti di mercato e le mosse di marketing dei rivali o tale da tenerle ancora in produzione dopo più di 50 anni.

Questo è il motivo per cui, i cazzotti americani, sono queste tre a tirarseli.

Delineate finalmente le forze in campo la domanda diventa un'altra : di chi è la prossima mossa?...

 

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