Gennaio 1982, Michigan.
Fa tanto freddo, come ogni inverno qui, ma alla gente non interessa.
Oggi si presenta la nuova Camaro, la terza, nonché la risposta di 12 anni di silenzio Chevrolet.
In un decennio la casa della croce ne aveva persa di strada dalle contendenti, soprattutto dalla Mustang, la sua nemesi, continuando a lanciare semplici aggiornamenti di una bestia sacra come la Camaro II, targata però 1970.
I fan non sanno cosa aspettarsi, troppa acqua è passata sotto i ponti per pensare che la nuova arrivata assomigli in qualche modo alla madre, troppe primavere si sono viste per credere che questa muscle sia ancora all'altezza.
Quanto si sbagliavano...
Il motivo di quell'eterna attesa stava nel fatto che Chevrolet, come sempre, non si sarebbe accontentata di essere una degna rivale della regina, lei, da buona antagonista, vuole la corona, e per battere Ford serve il meglio che gli ingegneri GM possano escogitare.
Si chiama Camaro III...ed è bellissima.
Camaro III, 1982, lo slogan è : Chevrolet fa accadere belle cose
Il salto negli anni '80, almeno per quanto riguarda l'estetica, sembra essere funzionato : fanaleria rotonda sostituita da gruppi ottici squadrati, gli ingombri ridotti le danno una leggerezza mai vista, mentre le linee del centro stile General Motors sono puro spettacolo per gli occhi.
La nuova Camaro non vuole lasciare nulla al caso e per i propulsori fornisce una gamma tra le più vaste in circolazione già all'esordio.
La strategia è geniale, Chevrolet prende da GM i motori meno performanti, assicurandosi così ottima affidabilità e varietà, costi di progettazione azzerati, e tempo per lo studio ex-novo dei propulsori seri, quelli da sbiancamento cutaneo.
Il sei cilindri a V è da 3.1 litri, mentre l'immancabile V8 arriva fino a 5.700cc e 175 cavalli.
Cavalli, muscoli, cazzotti : la Camaro non si è mai smentita e non comincerà certo ora.
Il cambio è ora disponibile anche in 5 rapporti manuali per aumentare la gestibilità del motore, mentre per gli allestimenti torna la cabrio, un must che mancava dal lontano '69.
Il risultato è ottimo, la voglia di esplodere tanta, basta solo trovare il modo di mettersi in mostra; e Chevrolet ha già pensato anche a questo.
500 miglia di Indianapolis 1982, al via Gordon Johncock parte quinto, affianco ad un certo Mario Andretti; andrà a vincere per 0.16 secondi, un record assoluto, chi se la dimentica un edizione del genere.
Davanti a tutte quel giorno, come sempre, la safety car : una fiammante Camaro III Z28.
Al rosso della pace car Mustang, la Camaro contrappone il blu, la Indy 500 dell'85 è la cornice perfetta.
Proprio come la Mustang, volutamente come la Mustang, perchè la Camaro, la sua predatrice, deve essere meglio in tutto.
Un ritorno in grande stile, sul ring ancora una volta con l'arroganza che l'ha sempre accompagnata alla conquista del trono, pare che l'attesa sia stata ripagata.
Lo sarà ancora di più tre anni dopo, con la stilettata finale, di nome IROC-Z.
La nuova top muscle di casa Chevrolet è uno scalino sopra anche alla Z28, monta un V8 da 6.1 litri da 225 cavalli, sospensioni MacPherson migliorate e un'estetica da capogiro.
Camaro Iroc-Z, grande manico per strada, un missile nelle gare dragster
Questa è la storia di come, più di trent'anni fa, la Camaro mischiava ancora una volta le carte in tavola.
Ford e Chevrolet continueranno con le loro pupille uno scontro che durerà ancora un decennio, come due stoici cavalieri le terze edizioni di Mustang e Camaro continueranno a scambiarsi cazzotti fino ai primi anni 90, quando entrambe le contendenti porteranno sul ring le loro eredi.
Questa volta comincerà per prima la Camaro, con una auto che diventerà leggenda.
P.S. A presto con il prossimo episodio