Pagellonze Ungheria 2019 : Scintille per l’abolizione dei divieti di sosta.

Hungaroring. La denominazione, direttamente dagli addetti ai lavori, è "Monaco senza palazzi". Mettere in piedi qualcosa che non sia la griglia di partenza spostata di 70 giri sembra improbabile, ma a quanto pare questa ritrovata F1 è capace di tutto.

Spettacolo o non spettacolo che sia il risultato però è sempre lo stesso, con un 5 volte campione del mondo sempre più in dirittura per il sesto titolo, proprio nel momento in cui comincia a spargersi la voce di un contatto tra lui e Red Bull, per un cambio di casacca più improbabile di quello di Verstappen che torna di nuovo in Toro Rosso. Però chissà, magari ci sbagliamo.

HAMILTON VOTO 10 : Tralasciamo i 5 giri di autocommiserazione e rinuncia alla guida che ormai sono una prassi insostituibile, il 10 qui è meritato per un ampio spettro di motivi. Una vittoria di polso, tenacia e talento puro. Un primo posto conquistato alla vecchia maniera con gomme fresche e un ritmo tecnicamente definito "le gomme le risparmio domani". Menefreghismo parziale all'ottica campionato e vecchia guardia che si riprende il posto di riguardo contro i tanto chiaccherati nuovi talenti (sto citando Vanzini, è l'inizio della fine). Bellissimo vedere una F1 in cui si ricomincia a considerare l'idea di fare una sosta in più e far correre i piloti più al limite. DA RIVEDERSI LE PREVISIONI PIRELLI.

RUSSELL VOTO 10 : Questo per 50 millesimi non entra in Q2 con la Williams. Non me ne voglia Sir. Frank ma il livello di assurdo tecnico è pari all'Equador che vince i mondiali di Super-gigante. Nulla da invidiare a Max, Charles o Lando che sia. Tanto per mettere le cose in chiaro e ribadire il concetto in gara si tiene dietro pure Stroll e Giovinazzi. SUL SERIO LA SCELTA E' TRA OCON E BOTTAS?

SAINZ VOTO 9 : Secondo quinto posto consecutivo in un momento storico in cui a far tutto perfetto hai comunque la settima macchina del lotto in quanto a performance. Ingiustamente tagliato fuori dalla regia (che non smette di deliziare) riesce a tenere dietro Gasly praticamente per tutto il gran premio nonostante la sua costante presenza in zona DRS e un motore Honda che ormai sembra a reazione nucleare. Ora gli sta a 5 punti in campionato. LOOK AT ME NOW NANDO.

VERSTAPPEN VOTO 8 : Condotta di gara oseremmo dire superlativa. Una difesa efficacie e rispettosa su un 5 volte campione del mondo che delizia il pubblico e costringe la casa tedesca al cambio di strategia. Purtroppo per lui quel PIANO B è una fregatura. Hamilton rientra e già al primo giro è più veloce. Se Max rientra al giro successivo esce dietro alla Mercedes e arriva secondo. Se resta fuori consuma sempre di più le gomme fino a farsi prendere e arrivare secondo. SCACCO MATTO.

RAIKKONEN VOTO 7 : Ormai una certezza. Possessore del 96,9% dei punti dell'Alfa Romeo Racing; e mio malgrado questa volta non è un numero a caso per fare la solita iperbole. L'unico rimprovero è forse un briciolo di tenacia in più negli ultimi 15 giri per chiudere quegli ultimi 3 secondi dalla coppia Sainz-Gasly e portare a casa altri punti utili. KIMI SETTIMO NEL CAMPIONATO COSTRUTTORI 

FERRARI VOTO 6 : La qualifica aveva fatto dimenticare per un attimo la superiorità di passo dimostrata da Mercedes e Red Bull nelle FP. La macchina in Ungheria non c'era, considerato questo, un gradino del podio e una medaglia di legno è una manna dal cielo che permette di chiudere il weekend con gli stessi punti conquistati da Red Bull e solo due in meno di quelli di Mercedes. Occorre studiare una strategia di resurrezione per SPA e Monza che dovrebbero pure aiutare. Nel frattempo...SPEDIRE LETTERE DI RINGRAZIAMENTO A BOTTAS E GASLY.

RICCIARDO VOTO 5 : Tira lo stint di dure più lungo della storia, al 40esimo giro, quello zero nella tabella dei pit stop in mezzo a quella fila ordinata di "1" fa quasi fastidio a chi ha quei disturbi compulsivi di ordine mentale. Nonostante le gomme di pietra in usucapione da Fred Flinstone riesce a tenere dietro Bottas. Quando finalmente pitta e butta su un quartetto di rosse più fresce delle montagne nella pubblicità della Levissima sembra cosa fatta. E invece Magnussen riesce a smorzare pure uno staccatore coriaceo come lui. Una gara costruita maniacalmente come una torta nuziale manca clamorosamente della ciliegina finale, che si tramuta in una HAAS color Lotus '86 che la torta finisce col schiacciarla. SUCK MY BALLS AND JOIN THE HULKENBERG-CLUB.

Daniel Ricciardo alle prese con Magnussen nelle battute finali

Fine delle pagellonze anche per oggi signori miei. Ora mare o montagna per tutti e ci vediamo belli freschi a SPA. #staysteering

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