3, 2, 1...via.
Sfondo la “X”, via di “R2” fino a mettere dentro la quinta, quadrato e 3 tocchi ben assestati con “L2” scalando fino in seconda.
Destra secca, poi via di nuovo con la “X”.
Dritto e salita in pieno con un sinistra destra fino a slivellare e cosi via....
A questo punto i gamers avranno già capito che si tratta Gran Turismo (sono della vecchia scuola quindi si accelera con “X”), i più esperti forse hanno anche intuito che si trattava di Spa-Francorchamps.
Sono anni ormai che simulatori sempre più realistici come GT fanno sognare intere popolazioni di videogiocatori che hanno l'occasione di guidare dalle più comuni auto di serie ai più straordinari bolidi da gara.
Ma cosa succede quando gioco e realtà si scontrano?
Succede che i creatori di modelli di simulazione e le case automobilistiche cominciano a collaborare per creare qualcosa di fuori dall'ordinario, un mero esercizio di estetica il più delle volte, ma sempre e comunque un misto di prestazioni missilistiche e estetiche da olio su tela.
D'altronde è giusto così, tanto queste “figlie di due mondi” non vedranno mai delle strade dove ci siano delle strisce pedonali quindi....
“R2” e leva del cambio, “X” e pedale del gas, la distanza tra questi due modi di concepire le auto diventa talvolta infinitesima ed è proprio l'obiettivo che da qualche anno si è posto proprio Gran Turismo con il progetto Vision.
Vi hanno partecipato praticamente tutti, abbiamo visto sul nostro schermo e comandato con il nostro Pad concept provenienti da ogni dove : Volkswagen, Mercedes, Mitsubishi e persino Red Bull.
Poi ha drizzato le orecchie la Bugatti.
Pensate voi, una casa che già da sola ti sforna un pezzo come la Veyron, cosa può fare sedendosi ai tavoli del team di GT6 per far due chiacchere.
Si chiama Bugatti Vision Gran Turismo...ed è fenomenale.
Florian Umbach, a capo del progetto del telaio, ha più volte detto durante le interviste di quanto sia stato fantastico lavorare a un progetto automobilistico che non dovesse rispettare alcuna norma stradale o di comfort per il passeggero, praticamente stiamo parlando di come sarebbe stata la Veyron se non si fosse conformata ai canoni di auto di lusso.
Il propulsore che la spinge infatti è lo stesso della sorella, un 8.000 W16 da 1001 cavalli che non bada certo al risparmio, collegato a tutte e quattro le ruote.
Lo stile è esagerato, con una quantità di flap da far invidia ad un boing 747, una bellezza futuristica da lasciare a bocca aperta e un blu che ricorda volutamente la Type 57 Tank di le Mans.
Nel virtuale, che poco si distacca dalla realtà, raggiunge i 400km/h in quattro punti del circuito francese e risulta per questo più veloce di una LMP1 nel giro secco.
Vuoi provarla? Prendi un controller.
Vedendola presentata poi a Francoforte in scala 1:1 funzionante non può che far sognare ancora di più.
Tutto quello che, fino a qualche anno fa, si poteva vedere solo in un videogame, alettoni assurdi e prestazioni da capogiro esempio, ora si trasforma in qualcosa di reale.
Dopo la chiusura della serie Veyron, reduce da 450 vendite, Bugatti approfitta di questo regalo che ha voluto offrire ai tifosi per anticipare ciò che verrà.
La Vision è infatti profeta di una nuova serie di Bugatti : le Chiron.
Dei veri e propri concentrati di muscoli tedeschi che aumentano i cavalli di ben 300 unità, grazie all'ibrido, per una potenza complessiva di 1500 cavalli.
Sicuri che si va più veloci con la Playstation?