Fiat 124 Spider.
Sono passati quasi 50 anni dalla sua prima presentazione, quel novembre de 1966, a Torino.
Ne sono passati 30 pieni, uscendo di scena, restò come un marchio indelebile nella memoria di tutti.
Per come ci aveva abituati mamma Fiat, gran poche persone si sarebbero aspettate un prodotto del genere, pensare di infilare una biposto in una gamma dominata dagli stili di Punto e Panda non è certo facile.
Mesi prima della presentazione era già trapelata la notizia della collaborazione con Mazda che stava sviluppando la nuova versione della Miata, lasciando immaginare la nascita di una spider più scopiazzata dall'orientale che nostrana.
Invece Fiat stupisce, segno che in FCA non si pensa solo ad Alfa Romeo.
Comiciamo con il propulsore.
In pieno stile italiano compare la sigla Multijet, si parla di un motore 4 cilindri turbo da 1,4 litri in grado di erogare ben 140 cavalli e 240 Nm di coppia, affiancato ad un cambio 6 marce manuale per il massimo piacere di guida.
La trazione, la notizia più stupefacente, è posteriore, giusto per avere una vera sportiva, una vera spider.
Le sospensioni nascono da uno studio approfondito che trova come soluzione uno schema a quadrilatero all'anteriore, mentre un'architettura multilink al posteriore, il tutto contornato da ammortizzatori progettati per diminuire il più possibile il rapporto tra ammortizzatore e molla per favorire la migliore aderenza in percorrenza curva.
Infine lo stile.
Qui ovviamente vige sempre la legge del “de gustibus”, ma personalmente ritengo che il lavoro del centro stile torinese sia notevole.
Un altro pianeta rispetto alla giapponesissima Mx-5, la 124 è il giusto connubio tra le linee classiche italiane, rimandi alla vecchia 124 spider, nonchè qualche influenza americana che si nota soprattutto all'anteriore.
Chiamatemi eretico, ma c'è un che di SRT/10 lì davanti.
Quindi, partendo dalle premesse di una scopiazzata giapponese, siamo arrivati ad una fantastica biposto da 140 cavalli a trazione posteriore con un manuale sei marce che con la Mx-5 condivide solo il telaio.
E all'appello manca ancora un certo Abarth.